Descrizione
Le parole dell’autore, Gregorio Napoli
Mia è l’idea, mio il titolo, che gioca sul nome del protagonista, Louis Nero, e di uno dei numerosi/generosi interpreti dei suoi film, Franco Nero. Ma di tutti noi — la curatrice Anna D’Agostino, gli autori dei preziosi saggi — è il fine: l’identificazione o, con benevola ironia, la vivisezione di un cineasta indipendente. Ossia, del giovane Louis, che si è avviato sull’arduo sentiero dell’arte per immagini “senza chiedere permesso”, come esortava un antico e glorioso volume di Roberto Faenza. Infatti, vocazione professionale, cultura ed impeto etico sono le risorse utilizzate da Louis Nero. Il quale ha così aggirato, coi suoi quattro lungometraggi (e con quelli che gli auguriamo di realizzare, in futura coerenza), l’arrendevole fragilità onde altri registi italiani, a lui assimilabili per anagrafe, si abbandonano al management subendone i ricatti. È trionfante, purtroppo, il malcostume del “far cinema” per conquistare il botteghino e per vendere poi il manufatto ai canali televisivi. Noi, con Louis, ed approfondendo la sua opera nello specifico, vogliamo dire Nero al Nero—pane al pane, vino la vino — e contribuire, se sarà possibile, al riequilibrio dei valori intellettuali, in un contesto produttivo che li ha smarriti. È questa la scelta estetica e morale di Louis Nero. I qualificanti Coautori di questo libro, ed il sottoscritto, la condividono.